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Dio era coricato su se stesso in profondissima quiete. Non si poteva dire da quanto tempo fosse lì, né per quanto tempo ci sarebbe stato, perché il tempo non esisteva. In un attimo che decretò la sua stessa esistenza, apparve una donna di proporzioni infinite, magnifica, incomparabile: la Madre dei Mondi. E in quello stesso istante lei esplose in una risata. L’energia del Dio immoto, era sgorgata attraverso i piedi di lei e poi era scaturita in quel riso. E quel riso generò l’universo. Un’energia inarrestabile, inconsumabile, che esplose in un fuoco indicibile, ma che poi si raffreddò e si tramutò in un’organizzazione sempre più vasta, sempre più elaborata, sempre più precisata. Sicché nacquero i mondi, la vita, gli animali e l’uomo. Ed il lavoro non era finito, perché mai sarebbe finito. E un giorno Lei si chinò sull'uomo e vide che non voleva partecipare a tutta quella gioia. Per un tempo lunghissimo, che per lei era tuttavia un istante, la Madre dei Mondi pianse.

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