La sanguinosa storia dell’umanità si può anche vedere come la lenta, esasperante, insorgenza della Coscienza, dello Spirito nella natura dell’uomo. Questa natura è costruita con l’esperienza di tutto ciò che lo ha preceduto, cosa che prevede movimenti oscuri, il cui scopo principe è la sopravvivenza, la ricerca del piacere e l’acquisizione di una relativa individualità. A tratti lo Spirito fa capolino in ognuno di noi, in mezzo ai movimenti istintivi del cavernicolo che è in noi, ma non riesce ancora a mantenersi desto e stabile per lungo tempo, il che ci fa ricadere nell’egoismo, nell’errore e, a volte, nella ferocia.
Nel tempo, e in certi luoghi, Esso è riuscito a farsi strada negli individui in modo più corale, il che spiega alcune meraviglie della storia come l’esperienza vedica, la civiltà egizia o il rinascimento italiano. Ma l’evoluzione non funziona in linea retta; si muove a spirale, esplode a chiazze, si nasconde anche se fa esperienze che in seguito costituiscono la base per altre più avanzate, magari a migliaia di chilometri di distanza.
Da qui la strana sensazione che abbiamo sulla nostra società. Un mondo ricco di contraddizioni, dove si fanno progressi, si dichiarano grandi valori, ma in modo ipocrita, continuando a comportarci come barbari non appena l’opinione pubblica si distrae. Lo Spirito e ciò che lo ha preceduto, invece di collaborare, sono in lotta e questo ci fa del male e ci fa credere che la nostra via sia senza speranza. Ma non è così, è che non vediamo l’insieme e non abbiamo pazienza.
